domenica 17 febbraio 2013

ALTROVE

L'urlo infinito,straziante,potente di un uomo che ha perso la sua anima  e la ragione. Capace di attraversare le barriere superficiali del reale, del mondo che conosciamo ,cioè un mediocre sogno rassicurante ,l'attimo di quiete  di un pauroso incubo.
Oltre il cielo e nelle profondità del mare ,acquattato, silenzioso , ci aspetta l'Altrove. Nessuno di noi l'ha mai visto di persona, ma si narrano lugubri leggende nelle notti d'inverno e tempesta. Una minaccia, una condanna che pende sul genere umano. Qualcuno lo chiama paradiso o inferno, altri cercano di trovare una spiegazione razionale parlando di atomi,neutroni, altri ancora per paura ne negano l'esistenza.
Eppure lui è lì. Prima ancora dei secoli, prima ancora che ci fosse la luce o le tenebre.. Non ha forma, non lo puoi misurare, è l'infinito , l'eternità che inghiotte i pianeti. Figurati gli umani e le loro stupide vite.

L'urlo di Ruggero finisce in un rantolo che quasi un pianto senza voce e lacrime. Un dolore incendiario, che tortura l'anima dello scrittore.
L'uomo automaticamente fa un passo verso l'uscita di quella casa,arredata di tenebre e cattivi ricordi. Un colpo al cuore ,sudore freddo,braccia che si agitano per tenere l'equilibrio.
Non c'è più nessuna casa! De Felice si trova in cima al Monte Disgrazia, così lo chiama la gente del posto perchè ha causato la morte di troppa gente.
Grida,piange,urla, sente il corpo che vuole abbandonarsi alla caduta. "E guarda che cielo,guarda come azzurro che sembra vivo, sembra dirti :tranquillo amico mio!Sei salvo"Pensa Ruggero. E poi?Poi è come se la paura si sciogliesse,come se ogni preoccupazione scomparisse,come se la vita con i suoi problemi fosse ferma in un'altra dimensione.E Ruggero si lascia andare.
Non ha paura di cadere, non capisce perchè dovrebbe essere terrorizzato.Vede le cime delle montagne innevate,sente la pace amichevole dei boschi,avverte il rumore degli animali che vivono e muoiono in quel paradiso.
Precipitando l'aria lo accarezza dolcemente. Anzi, più che precipitare .. Il suo è un volare verso il basso.
"Cosa?"Sotto di lui, la vallata piano piano scompare .Stanno avanzando delle stranissime nuvole. Nerissime, dense,implacabili divorano i paesi,i boschi,le montagne. Ora sente un fortissimo odore che lo sta soffocando. Cerca di trovare il respiro. I polmoni stanno scoppiando. Un immenso odore di zolfo e un caldo innaturale lo avvolgono mentre si perde dentro quelle nuvole cariche di cattivi presagi.

Si ritrova a terra. Intorno scheletri di alberi carbonizzati. Il terreno molle,fangoso,come sabbie mobili. Nero.
Con immensa fatica cerca di camminare,andare da qualche parte. Vede una figura umana ,indistinguibile. Lontana, troppo lontana.
Cerca di chiamarla,di urlare un "AIUTO!"
Quel terreno come fango,come sabbie mobili, lo sta imprigionando e trascinando verso il basso. De Felice urla ,supplica l'intervento divino,mentre ormai il fango è arrivato al torace.
Eccola! Una donna sta correndo verso di lui. Una leggera veste bianca le copre il corpo sottile.Capelli lunghi castani,ricci. Occhi neri,timidi e fragili,illuminati però da una sorta di ferocia. Di rabbia covata per anni, una vendetta che cerca di esplodere e travolgere con rabbia la causa del suo dolore

"Aiutami!Presto ! Aiutami! " Il fango ormai è arrivato alle spalle solo la testa e le braccia sono libere, ancora per poco.
La donna si ferma davanti a Ruggero.
"Claudia!"De Felice vede in pochi secondi tutto quello che ha fatto a quella donna: il loro amore di giovani speranzosi,vogliosi di lasciare il loro piccolo paese, l'arrivo a milano,re senza corona, le serate di successo e sesso facile,un figlio per mettere a posto le cose. La perdita del bambino,la depressione della donna.Lui che l'abbandona e la lascia sola a sprofondare nel buio. Si sarebbe uccisa .Pochissima gente al funerale. Un prete  e l'autista del carro funebre.
"Aiuto?E tu che aiuto mi hai dato,quando ne avevo bisogno?"
"Prendi le mie mani,presto!"
"Eri preso da te. Il grande scrittore, il libro più venduto in Italia. Volevi diventare un grande scrittore,che il tuo nome fosse ricordato per sempre.Aspiravi alla gloria eterna. Per questo mi hai sacrficata. Me e nostro figlio"La donna estrae, dall'interno della sua lunga e immacolata veste , un bambino di pochi mesi.
"Tirami fuori da qui!"Ormai il fango è arrivato alle orecchie solo il viso e il braccio destro sono fuori da quelle mortali sabbie mobili.

"Ne valeva la pena?Hai rubato un libro mediocre a un tuo amico,per il successo. Ci hai abbandonati. Due volte. Prima sei scappato e ora lasci che loro ci divorino. Solo io,Marco,tuo padre e Francesco ci siamo salvati.E perchè dovrei salvarti?Forse tu ci aiuterai a difenderci da loro?Forse tu lo faresti?"

"Papà perchè sei scappato?Perchè hai lasciato che io morissi?"Il neonato parla con voce adulta,profonda,colma della infinita tristezza di chi è morto troppo presto.Di chi non ha avuto nemmeno un po' di tempo per vivere e sbagliare e combattere.

"Scusami,scusami,piccolo mio! Scusami!Non volevo!Non volevo,lo giuro. Sono stato cattivo con te e la tua mamma, con mio fratello, con tutti quelli che ho incontrato in vita mia!Perdonami!Perdonami!Amore mio,piccolo mio!"
Ormai il fango sta colando dai capelli fino sopra gli occhi coprendoli.Ruggero,sente la pesantezza appiccicosa di quella melma che lo sta ricoprendo.

"Ci aiuterai?Lo farai?"Nella voce di Claudia c'è più che una domanda , una vana speranza, una pressante richiesta di sollievo.
"Si"Ruggero ha solo il tempo di affermare la sua intenzione, poi sprofonda del tutto.

Nel buio,come se fosse un corpo abbandonato verso l'abisso. Si, è dentro nel mare. Sente la pressione dell'acqua sui vestiti e sul corpo.Sta andando sempre più giù. Nelle tenebre.
Poi sotto di lui vede il villaggio. Ecco la sua fottuta jeep.
Piano Piano cade verso terra.
Tocca il suolo con la punta del piede sinistro.Comincia con fatica a camminare. Come se avanzasse sotto acqua. Cosa ci fa il villaggio là sotto?
Non riesce a respirare, dalla bocca escono bolle. Il cielo azzurro e terso sopra di lui si muove placidamente. Come il mare quando è calmo.
Intravede il sole dietro il cielo. Agitando le braccia e muovendo i piedi comincia a risalire verso quella luce.
Mentre risale sente che sta lasciando dietro di sè tutte le sue cattiverie,bassezze,vizi, che rimangono imprigionati e prigioniere dell'abisso. Lui vuole risorgere a nuova e migliore vita. Ora lo vede il sole dell'Avvenire che brilla forte e sicuro oltre quel cielo d'acqua. Ancora poco!
Con violenza ,spruzzando acqua da tutte le parti, Ruggero è libero. E ride,ride,ride.Il sole fermo in un cielo scuro e stellato, lo fissa.
Solo allora Ruggero si rende conto che sta agitando le braccia e i piedi fuori dall'acqua.
Sente il terreno,respira l'aria candida dei monti.
Il villaggio lo aspetta,ma lui non riesce a muoversi solo ora si accorge che il cielo è diviso orizzontalmente in due segmenti diversi
Uno azzurro,splendente,rassicurante,l'altro scuro,minaccioso,cupo , con quel sole di fuoco che pare proprio scrutarlo e giudicarlo.

All'improvviso il sole si apre ,come se fosse un occhio chiuso e Ruggero si ritrova a fissare quella gigantesca e nerissima pupilla. Poi vede.
Il villaggio,la gente,un giorno qualsiasi. Sembrano felici.
Quelli che escono a prendere il giornale, quelli che si fermano per strada a chiacchierare con i vicini,i bambini che corrono. La gente al bar. Sembrano felici.
Poi un bambino si mette a ricorrere la palla che ha perso,la rincorre percorrendo la discesa ,riesce a prenderla. Sorride contento.La palla stretta tra le braccia.
Il volto del bimbo cambia improvvisamente espressione,c'è paura e terrore ora
"Perchè?Perchè Ruggero?"Dice il bimbo indicando l'uomo
Ruggero guarda quel occhio maligno nel cielo e il bimbo dietro lo schermo -pupilla che lo indica.
Piano piano arrivano tutte le altre persone. Lo indicano e ripetono la stessa cantilena. "Perchè?"

Ruggero sente il terrore come corrente elettrica percorrere tutto il suo corpo.Piangendo crolla in ginocchio.Non vorrebbe guardare,ma non riesce a distogliere lo sguardo.

Ora la gente ha smesso di domandare. Ferma,zitta,immobile. Le facce serie e tristi,disperate e arrabbiate.
Un rumore,sottile,leggere,che aumenta sempre di più. Una risata.Come se l'inferno ridesse.
La gente comincia ad urlare: "Lui è qui!"Urla qualcuno.
Le tenebre avanzano mentre la risata riempie il cielo e la terra.

Loro arrivano  e attaccano . Arti strappati,occhi cavati,la gente squartata,divorata,da esseri feroci e veloci.
De Felice urla ,vorrebbe fermare quella carneficina,ma come può?

Vede la gente scappare inutilmente,vede i bambini fatti a pezzi,vede quelle creature oscene ,figlie dell'odio  e della cattiveria.
Infine uno di quei demoni, il volto coperto di sangue,brandelli di carne attaccati alla faccia si avvicina allo schermo-pupilla e fissa Ruggero

Lo scrittore non vorrebbe guardare,sa cosa l'aspetta e non vuole cedere.Vuole tenere gli occhi chiusi.

Poi guarda.

Dietro lo schermo-pupilla ,ridendo sguaiatamente la creatura indica Ruggero.

De Felice vede sè stesso,pucciato nel sangue.E poi li vede avanzare,tanti Ruggeri,tanti scrittori da quattro soldi,tanti egocentrici senza rispetto per niente e nessuno,tanti mediocri arroganti.
L'uomo vede sè stesso e quello che ha sempre fatto alla gente che lo circonda.

L'urlo si perde in un pianto disperato.

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