domenica 6 gennaio 2013

Il villaggio dei brutti ricordi:prologo,parte prima,e..


Tamburellando con le dita sulla scrivania Ruggero De Felice,cerca di vincere la noia della riunione con gli altri colleghi. Un gruppo di esaltati,fanatici,pervertiti delle storiacce fantastoriche. Quante palle clamorose hanno inventato in anni e anni di lavoro in comune!Anzi,a essere sinceri erano sempre le stesse storie:Ufo e Templari.
Ruggero si accende la sigaretta,la numero quaranta del giorno,la testa completamente vuota e lo sguardo fisso sul gigantesco orologio attaccato alla parete con la raffigurazione di Mussolini.Roberto,il conduttore, è figlio di un uomo che campa facendo souvenir del Duce in quel di Predappio.Un ricordo famigliare,più che politico
Al pensiero della famiglia il pennivendolo De Felice ,di professione autore di immani castronerie, si interroga mentalmente su quanto tempo sia passato dall'ultima visita,ma la domanda troppo impegnata viene presto scordata.Il suo paese lasciato anni e anni fa,da quanto tempo non ci ritorna?Meglio così.Non ha lasciato niente che valga la pena ritrovare.


"Un villaggio completamente scomparso"La voce del produttore Gariboldi arriva da lontano.Poteva rimanerci. Ruggero strappato dal mondo delle sue fantasie ,guarda stordito il vecchio rampante coglione destronzo che da anni produce quelle immonde vaccate per un popolo di teste vuote,ma purtroppo niente ossa rotte
"Come?Un villaggio scomparso?Cioè:case,strade..."
"No!Le case ci sono, ma che vai a pensare! Dico son sparite le persone. Nel nulla. Non ci sono notizie,ingoiate ...Si,ecco potremmo descriverla così:Ingoiate dal buio,un paese della Valmalenco,(Sondrio no?Bè uno di quei paesi dove parlano tutti con un accento idiota :popopo po),non si hanno più notizie:le case in ordine,le macchine posteggiate però nessuna anima viva in giro.Tu sei di quelle parti no?"
"Papà meridionale e mamma leghista"
"Bè,vai a farci un giro. Controlla quel paese,è una frazione di Caspoggio o qualcosa di simile.Odio la geografia,non ci tiri fuori una bella storia da vendere ai boccaloni con i mari ,i monti e robe simili.Scrivi un canovaccio per la fiction che trasmetteremo dentro al programma.Poi ci metteremo dentro gli Ufo..Tipo rapimento in massa da parte degli
alieni. Oppure pensavo anche ai Templari,una maledizione di quei tipacci.Cazzo i Templari mi fanno sempre orgasmare!
Roberto:"Niente,che ti devo dire?Sai già quello che devi fare,tanto basta dire Ufo o Templari e tutto fila liscio. Bè,buon viaggio Ruggero."
"Non ho capito,ma sta cazzo di storia dove l'hai sentita?"
"L'ho letta su yahoo news,oppure un social network ne riportava la storia..Non ricordo,ma è roba forte!Vai,guarda e poi inventiamo di sana pianta!"
"Così dalla dolce vita romana,mi mandi alla noiosa vita montanara. Ero così contento di essere andato via dal mio paese."Sbuffa Ruggero alzandosi e dirigendosi verso l'uscita



Parte prima



Un lungo viaggio in macchina.Snervante e stressante, non ama guidare Ruggero.Oltretutto lui preferisce da sempre il mare,magari dei Caraibi. Quei posti dove vanno gli italioti scimuniti e senza particolare fantasia,esattamente come lui. Ripensa a quando faceva l'opinionista a Forum,una sarabanda di reazionari placidi.Lui non era diverso dagli altri:famigliarismo,buonsenso spicciolo.Lì in trasmissione conosce una ragazza figlia di un tipo che da anni si barcamenava nel sottobosco dello spettacolo,un tipo furbastro.Tanto che la ragazza era finita nella trasmissione di Santa Rita proprio per purificarsi dalle cattive influenze paterne.Una tipa pallosa,avete presente le buoniste di destra?
Due palle!Bè,ne è valsa la pena.Il padre della ragazza lo infila da clandestino nel fantastico mondo del "vorremmo fare spettacolo".Lavora per la sua agenzia e attraverso ad essa si fa una certa reputazione:quella del figlio di puttana ladro.Vende illusioni a imbecilli e cretinette che non vogliono lavorare,ma guadagnare facile facendo tv o altro.Loro saranno stati
dei farabutti,ma i truffati non erano poveri cristi:operai che perdono il lavoro,negozianti che perdono l'attività,insomma gente seria.No,eran solo un mucchio di vanesi e troiette. Capita che una di queste comprenda che le conveniva ,( dopo aver fatto il troione con tutti i lavoratori dell'agenzia), recitare la parte della solita povera ragazza illusa ,faccia scoppiare uno di
quei casi pruriginosi che tanto piacciono in Italia. Scandalo,tapiro d'oro da parte di Striscia la Notizia- puntatone eccezionale con Ruggero che mena ferocemente sia Fabio che Mingo-proprio lì la svolta. A parte il suicidio della ragazza benpensante ,depressa perchè nemmeno Santa Rita era riuscita a cambiare il carattere e la vita del padre truffatore.Insomma, visto
che i tipi di Striscia finiscono davvero male ,per lui si aprono le porte del carcere. Però lui sfrutta abilmente la situazione. Benissimo, dandosi aria di decadente cinico e sprezzante. Folle di donnette bagnate e di ragazzetti adoranti lo trasformano in breve nell'eroe del momento. Culminante con Ruggero che spacca un Tapiro d'Oro in testa a Ricci.Altro processo e altro
giro,ma ormai il personaggio è costruito. La consacrazione arriva con la sua autobiografia e con le sue attenzioni manesche per i tipi de Le Iene. Eroe dei commercianti disonesti,dei furbetti del quartiere,dei menefreghisti rampanti, insomma di buona parte della cittadinanza italiana. Poi una serie di cazzate epocali,di vita trasgressiva da poveracci.Lentamente anche
il declino  e l'oblio. Però un amico gli dice del programma "Veramente!",deve scrivere storiacce del cazzo su temi più o meno storici o scientifici .Importante che non manchino mai-proprio mai- Ufo e Templari,che se no son cazzi!Ruggero accetta e così eccolo da dieci lunghi anni a Roma come autore fisso di quella trasmissione abominevole eppure tanto redditizia.

La strada è lunga,lunghissima, però sta arrivando. Le montagne, l'aria pulita della natura,i piccoli paesi che si riempiono di turisti di estate e di inverno. La sua casa, che pena!Potrebbe però vivere questi momenti come una vacanza. Dopotutto che storia del cazzo quella del paese con la gente scomparsa.Chissà perchè è partito!Ricorda solo che una voce nella sua mente
gli ha detto:"Parti,è  venuto il tuo momento"La voce era quella di quel pirla di Roberto. Si è anche voltato per vedere se davvero avesse parlato lui,ma Roberto era in piena pennichella!"Accidenti!"Perso nei suoi pensieri non si era accorto che il navigatore era partito completamente,rotto!Cazzo,ora come fare per arrivare a ... Afurisit Vis,che cazzo di un nome per un paese di
montanari!Mai sentito in vita sua. Ruggero cerca nervosamente la cartina,non dando importanza alla strada,quando alza gli occhi per un secondo vede un vecchio malconcio in mezzo alla strada.Frena di botta e si ferma a pochissimi centimetri dall'uomo anziano. Il vecchio si avvicina lentamente al finestrino,poi batte con le nocche della mano sinistra sul vetro. "Manca solo
la predica di un vecchio "Pensa tra sè De Felice. Così abbassa il finestrino della sua jeep,pronto a scusarsi immediatamente.
"Devi girare a sinistra e poi scendere. Li trovi il paese che cerchi"Dice il vecchio.
"Come?"Chiede Ruggero
"Sinistra,discesa e sei arrivato.Buona fortuna"Riprende il vecchio.
Come guidato da una forza estranea alla sua volontà lo scrittore preme sull'acceleratore e si avvia verso la svolta a sinistra.

Seguendo le indicazioni del vecchio finalmente Ruggero raggiunge il suo paese.Strade dimenticate dal tempo,strette che a stento la sua jeep cheyenne di sta minchia riesce a stare nella carreggiata.Imprecando contro quel paese,riconosce di prendersela con quello che era prima,insomma la classica figura di tipo che non ama ricordare il suo passato e origini.Quelli però mica aspettano buoni e pazienti che tu gli dia il benvenuto o il permesso di tornare a galla,no?I ricordi sono come gli stronzi,caro mio:galleggiano!Quindi eccolo il nostro Ruggero rammentarsi della sua infanzia montanara.Non arrivava nulla di quello che esplodeva in città,assolutamente nulla.Sentiva che dei giovani stavano facendo dimostrazioni,roba simile.Gentaglia,dicevano i vecchi del paese e così sia!Hanno parlato i saggi,signori miei.Quelli che andavano a troie in Svizzera,ma cazzo se erano tutori della pubblica virtù in quel posto tra le vacche,(nel senso di animali),e freddo.Anche in estate."Si sta bene da noi",ripetevano i vecchi saggi e intanto pagavano i biglietti aerei che conducevano i loro figli ai Caraibi.Lui si attaccava come poteva ai libri di scrittori "ganzi",come li riteneva lui:Bukowski,su tutti.Quella vita così fuori dal comune buon senso,dalle ipocrisie della religione ,lo attirava.Altri tempi.
Quando voleva scrivere grandi romanzi e vivere da Rockstar,invece...Eccolo lì il paese:un mucchio di casette in pietra con una via principale abbastanza larga da farla sembrare quasi una piazza allungata,la chiesetta che domina altezzosa e severa quelle case di vite anonime.Toh,pure un bar.Certamente uno di quelli alla vecchia maniera,cioè:inutile chiedere quando fanno l'happy hour..Parcheggia alla meno peggio la sua auto.Pensa al navigatore che si è fottuto,sarà in garanzia?Cazzo ne sa.Bè,qualcosa però ha fatto alla faccia dei vecchi saggi:Soldi!Soldi!Soldi! Non tantissimi e non facendo esattamente quello che avrebbe voluto fare,ma sapete come è?Talora non riusciamo a portare a termine i nostri sogni,quindi :ok,comunque vada e vada come deve andare.Niente di più,niente di meno.
Cammina su quelle strade che vanno arrampicandosi verso il cielo grigio e sempre sul punto di vomitare grandine e fastidio.L'aria purissima e la natura quasi ancora incontaminata di quel posto potrebbe anche essere un paradiso,ma non per lui. Si accorge,non senza una nota di dolente dispiacere,che fatica assai a camminare. Abituato ad andare sempre in macchina,anzi sulla sua Jeep Cheyenne.Ironia della sorte:una tribù di indiani,prime vittime della democrazia liberale in salsa yankee,dà il nome a una pacchiana invenzione tipicamente occidentale.Lui se ne frega,d'altronde queste affermazioni sono classiche degli sfigati che vorrebbero averne almeno dieci di quelle macchine e al massimo hanno una fiat del menga..
Il villaggio è assolutamente vuoto,quindi Roberto e Gariboldi non avevano detto una minchiata.Poteva essere abbandonato da secoli magara...Che ne sa !Si guarda in giro e si avvia verso una casa.Appena tocca la porta,essa si apre e lui si ritrova sull'uscio dell'abitazione. Indeciso se entrare o no,rimane fermo per un paio di minuti abbondanti.
"C'è qualcuno?"Domanda cretina tipica delle vittime nei film horror.Magari ora esce uno zombi e lo divora!Invece nulla.Silenzio,troppo pesante.Un brivido ,come una brutta sensazione corre lungo la sua schiena.Ok,entra:piano piano piano.Appoggiando le punta dei piedi,manco fosse una cazzo di ballerina da Scala.Buio,cosa fare?Lentamente muove la mano per cercare un interruttore,eppure è mattina e un sole seppure pallido illumina pigramente il villaggio.In quella casa invece:tenebre,buio profondo.Avvicina le dita al muro e strisciandole  piano lungo la superficie cerca un bottone,un pulsante che porti la luce là dentro.E se qualcosa lo afferrasse ora?Il cuore batte forte e lui suda...Poi la luce!Improvvisamente. Si accorge che  si trova all'interno di un piccolo corridoio. che da direttamente verso la sala-cucina. Sulla destra quello che lui pensa sia il bagno e a sinistra sicuramente una stanza da letto. Fa pochi passi verso la sala-cucina.Il posto sembra ordinato,non c'è polvere.Seppure qualcosa possa fare credere che nessuno abiti quelle quattro mura da secoli.Due tazze da latte,ben pulite. Tutto in ordine.Si avvicina al bagno,stessa considerazione e ovviamente anche per la camera.
Forse stavano preparando la colazione prima di svanire.Cosa è successo in quel posto?"E chi cazzo se ne frega!"Si dice tra sè e sè e quindi manco fosse Beep Beep reincarnato si mette a correre verso la sua Jeep,poi veloce verso la civiltà e la salvezza!
Arrivato a bordo Ruggero cerca di far partire il mezzo.Niente da fare.La retromarcia non funziona e neppure il cambio automatico.Picchiando nervosamente sul volante,esce e si siede con la schiena contro la portiera del guidatore.Occhi chiusi e pensieri confusi,poi sente qualcosa che si avvicina...Apre gli occhi e non vede nulla.Si alza lentamente e gira la testa verso destra e sinistra,cosa cavolo è stato?
Poi di nuovo quel leggero rumore,cosa diavolo potrebbe mai essere?Un campanello sembra o qualcosa di simile.Come qualcuno o qualcosa che si aggira furtivo e guardingo intorno a lui,e allora perchè tenersi addosso quel campanellino?

Cerca istintivamente con la mano sinistra  il pacchetto di sigarette che tiene nella tasca dei pantaloni...Niente,trova solo il suo fazzoletto!Mentre se lo porta alla faccia per passarselo sulla fronte,qualcosa di terribilmente veloce lo strappa via dalla sue mani e si allontana correndo velocemente.
De Felice per una frazione di secondo intravede la cosa:un cane!Un dannatissimo cane,con un fottutissimo campanello attaccato al collare,che se ne va allegro con il suo fazzoletto in bocca.
L'uomo lo rincorre con immensa fatica vista la poca dimesticatezza con lo sport,a parte quello di bere,mangiare,caricare mignotte e fumare.Quanto cavolo è grande quel villaggio?Pareva un minuscolo paese di montagna e invece quante viette,vie...Mah!
Alla fine giunti in cima alla chiesa il cane si ferma ,davanti al cimitero.Bel posto,complimenti bestiaccia!Questo pensiero è il primo a venire in mente allo scrittore.
Il cane fermo scodinzolante,come se lo conoscesse è una sorta di incrocio:un volpino e un terrier,come cavolo si chiamano quei cani piccoli  e scassa minchia?Bè,quello continua ad agitare la coda e a tenere il fazzoletto in bocca.Poi si sdraia per terra,nelle zampe anteriori lo straccio di cotone ,altrimenti detto fazzoletto,tanto caro a Ruggero.Il cane pare non dar attenzione all'uomo,ma se voi doveste controllare le "sopra ciglia" della bestia notereste che son sempre in movimento e la coda si muove festosa,nonostante quando De Felice ha raggiunto la bestiola ,essa cominci a ringhiare.
"Cazzo,questo gioco stupido lo faceva anche Achille"Dice tra sè lo scrittore.Strano,pensa,da quanto tempo non mi veniva in mente il mio cane.L'ultima volta era su una strada e lui con la macchina si allontanava,in albergo non volevano i cani,la tipa che si faceva in quel periodo non amava i cani,si era stancato di portarlo fuori 4 volte al giorno,disturbava i vicini?Boh,sapeva solo che l'aveva abbandonato.Non aveva provato vergogna,non è uomo da sensi di colpa e perchè mai?Solo in quel momento ,per un brevissimo momento,avverte la forza violenta dell'atto ignobile che aveva commesso.Anni e anni fa,un brutto ricordo chiuso a chiave in cassa forte ,nella banca dei segreti.
Ora eccolo lì davanti in carne ed ossa.Però,pensa,come cazzo è possibile che sia lui?Sono passati minimo 25 anni o qualcosa di simile.No,è solo un cane che somiglia al suo.Certo!Quindi:cane =padrone.Da qualche parte nel villaggio c'è anima viva,o almeno spera che sia viva!
Il cane si avvicina scodizolando e comincia a fare feste,in quel particolare modo che solo le bestiole sanno fare,hai presente la gioia che balla?Bè,allora stai vedendo un cane.
Ruggero raccoglie il fazzoletto,accarezza il cane e si allontana. Il quadrupede non è per nulla intenzionato a mollare il suo amico bipede.Forse è da tanto tempo che aspetta il suo ritorno,fatto sta che lo segue abbaiando e muovendo la sua coda. Inutile correre o nascondersi,tanto quel segugio in versione tascabile lo ritrova subito.
Non rimane che accettare la sua compagnia,che altro fare?

Ora:che fare stanotte?Dormire sulla sua prestigiosa Jeep Cheyenne?Entrare nella casa perlustrata la mattina appena passata?Mah,pigramente si mette a pensare.Il cane ai suoi piedi,lui ogni tanto gli dà una carezza,distrattamente.

Visto la sua lentezza nell'elaborare un piano per la notte,non fa altro che lasciarsi trascinare dal dolce richiamo del sonno.Mentre si trova nella terra di nessuno del dormiveglia,una finestra appartenente a una casa situata alla sua sinistra si illumina e un paio di figure si mettono a guardare  fuori,con timidezza e quasi paura.Appena Ruggero si sveglia di botto e guarda da quella parte la luce scompare e anche le due presenze.L'uomo stordito non comprende:c'è qualcuno o no?Il ringhio basso,ma continuo del cane gli fa propendere per la prima ipotesi.Una presenza minacciosa,forse frutto della sua fantasia,si aggira nel paese.Sudando freddo,con i nervi pronti a crollare, Ruggero cerca di decifrare i rumori della notte...Quello che sente è vento o sono voci che bisbigliano parole di morte e disperazione?Achille continua a ringhiare forte.L'uomo si alza lentamente.Non è troppo lontano dalla sua jeep,potrebbe farcela.Ormai è certo mica è il vento quella cosa che sente passare velocemente tra le vecchie case,la strada e lui.Così prende fiato e si prepara a correre verso la sua salvezza,"Uno,due...tre!"Ruggero corre a perdifiato contro la jeep,l'apre si butta dentro e chiude.Fuori il cane si agita spaventatissimo,ma lui non ha intenzione di aprire.Ora è al sicuro!Che si divertano con quella bestia ,le presenze ostili che gravitano intorno al paese.De Felice è sordo alle suppliche canine.Ora può vederli,e se non vederli immaginarli:qualcosa di veloce,crudele,ridanciano e sopratutto:affamato!Achille si dispera come solo le povere bestiole sanno fare,Ruggero se ne frega e si tappa le orecchie.Improvvisamente la sua mano sinistra apre la portiera e il cane salta dentro.Uno scossone violento come qualcosa di grosso e tamarro andasse contro la portiera per afferrare il cane."Cazzoooooo!!!"Urla Ruggero.
Poi il silenzio.



Alla mattina ,mentre cammina per le strette vie del paese, si chiede se quello vissuto la notte precedente fosse vero o solo frutto della sua fantasia.La portiera della jeep  non mostra nessun segno del violento scontro con la misteriosa creatura,ma Ruggero è convinto di non aver sognato. Cerca di mettersi in contatto con Roberto o il produttore,ma il suo nuovissimo e costosissimo cellulare non funziona:non c'è campo! Guardando Achille prova vergogna per sè stesso,lo voleva abbandonare una seconda volta!Che razza di infame! Il cane invece sembra essersi dimenticato di tutto e corre allegro accanto all'uomo.
Improvvisamente un pallone sfiora il suo volto.Lo scrittore rimane stupito per qualche secondo:"Cosa succede?"Poi vede la palla,un vecchio e malandato pallone di calcio,che si ferma ai suoi piedi.
Ruggero si guarda intorno incazzato,dove sta quella piccola peste che gli ha lanciato addosso la palla?Una figura ,forse umana,scappa velocemente verso una via che porta alla parte superiore del paese. De Felice la nota di sfuggita e si butta all'inseguimento,vanamente:l'ha persa.

Fermo a rinfrescarsi il volto alla fontana situata in quella che dovrebbe essere il centro paese,Ruggero ripensa a suo fratello.
Marco era un vero campione di calcio,una promessa,la gloria paterna.Sicuramente avrebbe avuto una carriera formidabile se un incidente in bicicletta non avesse messo fine a ogni sogno.Così si era dovuto accontentare di un lavoretto modesto come impiegato,una vita che non amava,l'alcol,le risse e una fine tristissima:suicidio o forse incidente.Poca gente al funerale di Marco,lui non c'era.Doveva presentare al pubblico un suo libro o una cosa simile.

Bè,non che la vita sia stata più giusta con lui.Almeno così si giustifica l'uomo. Sa che i sensi di colpa sono roba da preti e combriccola ,ma non per la gente. Lui non si è mai sentito in colpa per nulla,ha vissuto come poteva e come doveva..
Frastornato dal caldo si siede sul marciapiede di fronte alla sua jeep.La stanchezza lo prende all'improvviso,non che abbia dormito molto la notte passata. Si strofina gli occhi,ma fatica a tenerli aperti. Poi...Davanti alla sua cheyenne del cazzo c'è un ragazzino.Magro,alto,biondiccio. Un capellino rosso sulla testa,che non copre del tutto i lunghi capelli biondi ,una maglietta rossa e dei pantaloni forse jeans neri.
"Marco?"Chiede a bassissima voce Ruggero.Il ragazzino scappa inseguito da Achille.

Ruggero si getta alla rincorsa del ragazzino, si chiede quanto sia grande questo cazzo di villaggio visto che ogni volta gli pare che i vicoli si moltiplicano.Per la seconda volta si è lasciato scappare il ragazzino.


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